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La Giornata della Santificazione Universale 2018

Fin dal 1957 il Movimento Pro Sanctitate celebra ogni anno la Giornata della Santificazione Universale, secondo gli insegnamenti del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta.
Una Giornata per celebrare ed annunciare la chiamata universale alla santità a tutti e con ogni mezzo.
Spesso si celebra una giornata per ricordare, condividere, rinnovare l’evento che si vuole sottolineare. La Giornata della Santificazione Universale vuole ricordare a tutti la chiamata a rispondere all’infinito amore che Dio ha per ciascun uomo. Vuole condividere con tutta la Chiesa questo messaggio e rinnovare l’impegno di annunciarlo a tutti, ad ogni uomo che ancora non ha ricevuto questo annuncio: Dio ti ama infinitamente e attende la tua risposta, oggi!
Quest’anno la Giornata della Santificazione Universale che ci apprestiamo a celebrare è rafforzata dall’Esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo di Papa Francesco “Gaudete et Exsultate”. La ricchezza di tale esortazione non può rimanere in silenzio ma costituisce un impegno per tutto il Movimento Pro Sanctitate a diventare “cassa di risonanza” per diffondere il contenuto dell’esortazione “affinché tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio di essere santi”.
L’aspetto celebrativo della Giornata, che spesso si concretizza nella celebrazione eucaristica e nell’adorazione, risponde al richiamo di Papa Francesco che ci ricorda “che la santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una persona dallo spirito orante, che ha bisogno di comunicare con Dio” (GE 147).
Vogliamo suscitare in ciascuno di noi questo bisogno di comunicare con Dio, di ascoltare il suo messaggio di amore infinito, di saper cogliere la santità della porta accanto, la classe media della santità rappresentata dai genitori, dagli operai, dai malati, dall’uomo di oggi.
L’aspetto culturale della Giornata della Santificazione Universale, che si manifesta in incontri, approfondimenti, dibattiti, può costituire un valido mezzo per coinvolgere ambienti e persone che possano approfondire la chiamata universale alla santità.
Anche in queste iniziative non può mai mancare l’annuncio della chiamata universale alla santità, la gioia di rallegrarci ed esultare per questa buona novella.
Il Signore ci offre la vera vita e ci vuole santi: ci solleva da una vita mediocre e da un cristianesimo minimista. Il Signore ci chiede di vivere con Lui, per Lui ed in Lui ogni momento della nostra esistenza.
Il tema dell’anno che celebriamo il 1 novembre 2018 ci aiuta in questo cammino: “Uno + uno, la santità è contagiosa”. Vogliamo accogliere l’invito del Santo Padre di “far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità”.
Far diventare la santità contagiosa significa mettersi accanto al fratello, a chi ci è accanto, che è diverso da noi, ma non estraneo a noi; l’altro è il vicino e il lontano, il conosciuto e lo sconosciuto, è il fratello da accogliere, l’amico con cui camminare.
Uno più uno: che significa camminare insieme, condivisione, amicizia, confronto, ricerca comune.
La santità è contagiosa: nel significato positivo di coinvolgere, irradiare, influenzare.
La Giornata della Santificazione Universale costituisce per il Movimento Pro Sanctitate l’avvio di un anno in cui vengono moltiplicate le iniziative, vengono organizzati incontri, affinché la ricchezza di questa giornata non si esaurisca ma diventi la prima pietra di un progetto annuale di diffusione e di coinvolgimento svolto con coraggio ed entusiasmo.
Vogliamo fare nostre le parole di San Paolo ai Corinzi: “noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne”.
Il nostro Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta ci guidi in questo progetto e con lui ripetiamo la preghiera che ci ha insegnato:
Spirito Santo, tu ci hai chiamati tutti alla santità,
tu ci hai donato di essere apostoli di santità nel mondo;
non dimenticare che vogliamo ascoltare la tua parola ed il tuo sussurro,
che vogliamo seguirti nel cammino verso la santità,
che vogliamo consumarci perché i nostri fratelli
ci seguano nello stesso cammino”.
Loretta Angelini

GIORNATA DELLA SANTIFICAZIONE UNIVERSALE – IL TEMA

Mistica della fraternità – pienezza dell’uomo è un tema che può definirsi coraggioso in un contesto culturale come quello odierno in cui è particolarmente alto il rischio del fraintendimento; non casualmente, del resto, il magistero di Francesco viene regolarmente estrapolato dal contesto ecclesiale per arruolarlo proprio in quelle “forme di ‘spiritualità del benessere’ senza comunità, per una ‘teologia della prosperità” da cui ci mette in guardia la Evangelii Gaudium al n.90.

Dunque questo tema della GSU 2017 ci permettiamo di definirlo fragile e insieme potente nel suo andare al nocciolo del problema dell’umanesimo oggi. Questo numero della rivista è dedicato quasi interamente all’approfondimento del concetto enunciato, al suo legame con la spiritualità del Movimento Pro Sanctitate, ai suoi nessi con il Magistero attuale della Chiesa, e anche al “meno attuale”.

Qui sia lecito evidenziare di esso due aspetti che sembrano particolarmente significativi in relazione al richiamato problema dell’umanesimo attuale. Collegare la “Mistica” con la “Fraternità” infatti, se non è operazione intellettualmente nuova – dato che in realtà corrisponde alla esigenza più profonda, più propria del cristianesimo stesso – ha oggi la attualissima valenza di superare una sorta di dicotomia che la cultura moderna ha saputo imporre fra una spiritualità ritenuta per così dire eterea, e rispettabile solo in quanto, secondo le parole dell’Evangelii Gaudium, apportatrice di benessere psichico, e l’imperativo categorico di agire facendo del nostro prossimo sempre un fine e mai un mezzo. I due aspetti, artificiosamente separati da una capziosa volontà intellettuale ansiosa di separare, è il caso di dirlo con la metafora matrimoniale, ‘ciò che Dio ha unito’, sono poi rappresentati e vissuti come in permanente conflitto: dalla cui esistenza si evince in fondo la sostanziale inutilità di quella che il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta chiama la “tremenda battaglia da combattere”. Donde, la conclusione di una sorta di sazietà disperata che si manifesta anche troppo chiaramente nelle società sviluppate dell’Occidente attuale.

Mistica della fraternità è quindi, se si vuole, in primo luogo, il nostro riaffermare quanto esprime il Cristo sulla Croce, quel “tutto è compiuto” che la spiritualità del Movimento Pro Sanctitate, sulle orme del suo fondatore, vede nel Cristo del sorriso, nel Cristo che sorride dall’alto del patibolo: tutto è compiuto, risolte sono le contraddizioni che abbiamo ricordato, e noi possiamo, se solo rispondiamo alla sua chiamata, al suo ‘Sitio’ essere completamente liberi: santi.

Come? Ci soccorre la seconda delle due parole: Mistica e Fraternità. Fraternità? Ma non è forse essa già ben contenuta nell’imperativo categorico che abbiamo ricordato? Rispuntano allora le contraddizioni che abbiamo dichiarato essere sciolte? Non proprio. Ci aiuta anche qui la testimonianza del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta: “La carità non consiste solo negli aspetti esterni, non consiste nel darsi alle altre persone, nel sacrificarsi per loro, ma consiste in primo luogo nell’amore di Dio, nel vivere nella grazia di Dio, e conseguentemente in quelle opere di carità verso il prossimo, le quali in tanto hanno un valore, in quanto nascono dall’amore di Dio e dall’essere noi in grazia di Dio”.

Viene totalmente spontaneo, e anche logico – mai, mai dimenticarsi di usare la logica: di essa si deve fare costantemente uso senza svicolare per scorciatoie presunte mistiche che diventano misticismo, vale a dire il contrario della Mistica! – associare a queste parole di Giaquinta le fulminanti righe della E.G. al numero 92, ove si parla della “fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi all’amore di Dio”.

Evidenziamo ora quella “grandezza sacra del prossimo”, con particolare accento sull’aggettivo qualificativo ‘sacra’: grandezza in quanto sacra. Il prossimo insomma “sacer esto”, sia sacro. Questo è, si direbbe, quanto non riesce a cogliere lo spirito prevalente del mondo contemporaneo ingannato dal suo immanentismo; spirito del mondo che pure avverte il vuoto che la riduzione della sacralità ha inevitabilmente creato, e si agita tuttora, come nelle efficaci espressioni di San Paolo, come nelle doglie del parto.

Ed ecco allora il secondo aspetto del tema che vogliamo qui ricordare: se noi infatti saremo capaci di non offrire resistenza alla chiamata che sacralizza in modo definitivo la realtà umana, e dunque i fratelli – della nostra cura per loro ci verrà chiesto conto nell’ultimo giorno – noi non soltanto avremo incarnato, realizzato (da res, cosa: si parla di carne e sangue, di cose concretissime) l’imperativo categorico nobile quanto astratto. Ma avremo altresì trovato, e proprio dove meno ci aspettavamo di trovarla – dentro di noi – la pienezza della nostra umanità, la realizzazione dell’umanesimo, il senso che giustifica la nostra propria come l’altrui esistenza. Perché Dio abita il cuore dell’uomo; “et inquietum est cor nostrum donec venias”.

Mistica della Fraternità, pienezza dell’uomo. Buon cammino con questo fragile e potente richiamo, al nostro Movimento Pro Sanctitate, alla Chiesa cui umilmente l’offriamo, a tutta l’umanità cui doniamo, ci sforzeremo di donare, questa modesta goccia d’acqua nell’arsura: e l’oceano, si sa, è fatto di gocce.

Alberto Hermanin

Scuola di preghiera

Pregare sempre senza stancarsi (Lc 18,1)

Carissimi amici,

Gesù nel Vangelo dà questa indicazione netta, precisa, di immediata comprensione… ma sappiamo quanto sia difficile pregare sempre, senza stancarsi!
Per perseverare è necessario allenarsi ed è più facile farlo in compagnia, la compagnia dei discepoli che desiderano seguire il Maestro, stare con Lui.
Anche quest’anno il Movimento Pro Sanctitate propone la “Scuola di Preghiera”, un ciclo di quattro incontri che accompagneranno il cammino di tutto il mese di maggio e ci offriranno un itinerario di approfondimento di questa importante dimensione della vita cristiana.
Gli incontri saranno guidati da don Sergio Passeri e don Daniele Mombelli, in collaborazione con le Oblate Apostoliche  Pro Sanctitate del Centro Oreb di Calino.
Il Signore Risorto ci doni con abbondanza il suo Spirito e apra il nostro cuore all’accoglienza dei suoi doni.
Vi aspettiamo!
Il Movimento Pro Sanctitate e le Oblate Apostoliche